« L’immagine di Dio è la
vergine maschile, non l’uomo o la donna» Jacob Boehme
Introduzione :
L’ordine iniziatico dei
Fedeli d’Amore è scomparso in Occidente, dalla fine del Medio Evo, vuoi
perché i suoi membri abbiano scelto d’emigrare nei Paesi del Medio
Oriente, in Siria o in Egitto, vuoi perché il loro piccolo numero abbia
alla fine scelto la clandestinità più rigorosa. Esistono comunque delle
prove che si è semplicemente “nascosto” e che resta vivo in Occidente
persino fino ai nostri giorni. Naturalmente l’Ordine non esiste più in
quanto ordine – perché, dal Medio Evo in poi, non si tratta che di casi
isolati, di esperienze individuali. Ma ci si può interrogare su cosa
significhi essere un fedele d’amore, adesso che l’Ordine che li
riuniva ha palesemente smesso di esistere. In altre parole, essere un
fedele d’amore, significa ai nostri giorni l’appartenenza a un ordine
costituito come tale, con la sua gerarchia, i suoi riti iniziatici, e il
suo linguaggio segreto? René Guénon stesso mette in guardia contro questa
confusione a proposito dei Rosa+Croce: « Il termine di Rosa-Croce è in
senso proprio la designazione di un grado iniziatico effettivo, il cui
possesso, evidentemente, non è necessariamente legato al fatto di
appartenere a una specifica organizzazione definita.». È lo stesso per ciò
che concerne i fedeli d’amore.
Quando si parla della Fedeltà
d’Amore bisogna dunque tenere ben presente, certamente un Ordine antico
scomparso di cui sono noti alcuni rappresentanti che hanno lasciato
delle opere letterarie: Dante, Cavalcanti, ma anche una via e un
modo di realizzazione spirituale che alcuni individui, senza dubbio rari,
hanno intrapreso dopo che si è «occultato», in condizioni d’altro canto
tanto misteriose quanto lo erano all’epoca in cui quest’ordine esisteva:
Novalis, Raffaello. Ciò che distingue, in effetti, l’Ordine dei Fedeli
d’Amore è la sua disciplina dell’Arcano, il suo “segreto”, il che spiega
perché i suoi membri hanno lasciato così poche tracce; tranne naturalmente
l’opera intera di Dante, - ma bisogna comunque penetrarne i misteri. Anche
su questo punto René Guénon faceva notare che il nostro tempo, per quanto
oscuro esso sia in questa fine di kali yuga, e per quanto poco
propizio alla conoscenza esoterica, ne permette tuttavia un apprendimento
migliore.
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